Stock Immobiliare – Dal Catasto ai Tributi
L’annuale appuntamento della pubblicazione sui dati dello stock immobiliare (Statistiche Catastali dell’Agenzia delle Entrate) è l’occasione giusta per un preciso punto di vista tecnico inerente alle informazioni amministrativo-censuarie sulle unità immobiliari e sulle tipologie immobiliari dell’intero territorio nazionale. Tali informazioni, seppure a livello di elaborazione statistica, sono essenziali allo svolgimento di macro analisi catastali e tributarie anche in considerazione del fatto che, dall’introduzione dell’ICI in poi, i dati catastali hanno assunto una sempre maggiore importanza ai fini della determinazione delle entrate locali e delle politiche di equa tassazione.
I principali quotidiani economici hanno già analizzato e messo in evidenza alcune possibili criticità, per gli Enti Locali, che possono essere individuate dalla lettura di questi dati. Un’ulteriore analisi sul patrimonio immobiliare dei singoli Comuni Capoluoghi di Provincia può aggiungere, alla discussione, ulteriori elementi di riflessione e di attenzione per gli Amministratori degli Enti Locali.
Ad esempio l’analisi storica della consistenza immobiliare sulle unità abitative con la valutazione dell’incremento annuale del numero degli alloggi ed il calcolo della movimentazione del numero delle U.I.U. negli anni, ha portato a svolgere le seguenti considerazioni sui Comuni capoluogo presi a riferimento. Le schede grafiche sono riferite ai Comuni di Milano, Bologna, Rimini, Roma, Salerno, Catania e Siracusa.
Come evidenziano i grafici, per tutti i Comuni si registra una decisa crescita in aumento del numero delle U.I.U. abitative per le annualità dal 2007 al 2012 dovuta, per la maggior parte (ed in particolare nei primi anni), all’effervescenza del mercato delle costruzioni e, in minore parte, all’attività di recupero dei cosiddetti fabbricati fantasma.
Negli anni dal 2013 al 2015 (ultima statistica pubblicata) si può osservare una sostanziale stagnazione nel numero delle abitazioni dichiarate, sintomo di un mercato immobiliare pressoché fermo (o addirittura in negativo). Per i Comuni che presentano una movimentazione di numero di U.I.U. si potrebbe pensare più ad attività conseguente al completamento del recupero dei fabbricati fantasma piuttosto che ad un incremento dovuto a nuove costruzioni.
Questo trend immobiliare porta ad affermare che, verosimilmente, le entrate IMU dei Comuni hanno raggiunto il loro valore massimo.
FABIO LISI
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