Innovazione amministrativa e crescita del paese – Il sistema fiscale come strumento di crescita
Nel nostro paese è grande il disagio che esiste tra amministrazione finanziaria e contribuente/impresa a cercare un dialogo che elimini paradosso di un’alta tassazione e una bassa conformità normativa: serve un passo decisivo verso la diffusione di una sana cultura dell’obbligazione tributaria,incentivata da una sana collaborazione trasparente e leale da parte del fisco e da un duro contato all’evasione.
Le imprese devono percepire un fisco sistematizzato attorno ai problemi della crescita, della competitività e dell’investimento (anche estero) e non é detto che, con opportuni innesti al sistema esistente, che é bene rimanga la base dell’ordinamento fiscale
Per intendersi cosa può e debba significare un fisco di ausilio alla competitività e alla crescita.
Una prima accezione é riferita a quel lavoro di pulizia delle norme, di affidabilità rispetto ai principi, di stabilità del diritto, ragionevolezza e semplificazione che di per sé incide sulla competitività del paese se contribuisce (certo non da solo) a diradare la diffidenza verso il sistema fiscale italiano; diffidenza che contribuisce a tenere l’Italia esclusa dalle correnti di investimento mondiale. In più, un fisco complicato svantaggia soprattutto le piccole e medie imprese. Bisogna vincere la percezione di istituti sempre manomettibili forzando principi, organicità delle norme e semplicità degli adempimenti – vuoi per esigenze di gettito vuoi per scarsa fiducia del legislatore verso l’efficacia dei controlli ex post. É ciò che crea un sistema confuso che sembra fare ogni sforzo per respingere i capitali esteri o che induce le imprese italiane a trasferirsi altrove.
Quella di un fisco capace di essere partner di chi incorre in rischi maggiori o provi a fare salti di crescita, per investimento, per fusione, per rafforzamento patrimoniale, per tecnologica, per forma giuridica. Alla base di tutto ci dovranno essere le banche dati per garantire maggiori performance, efficienza e trasparenza ai cittadini e all’imprese con sistemi collaudati ad alto contenuto ingegneristico sia nell’organizzazione interna sia nella gestione dei dati.
L’organizzazione oggi è necessaria per rispondere appieno agli obblighi di legge ed ai bisogni del cittadino in un mutato scenario socio-economico nel quale le tecnologie della comunicazione e dell’informazione dettano tempi brevi e risposte certe. Il governo scommette sulla lotta all’evasione e alza ancora l’asticella degli incassi: l’agenzia delle Entrate dovrà realizzare 15 miliardi di entrate nel prossimo triennio. Nella nuova Convenzione 2016-2018 tra il Ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate si leggono segnali incoraggianti negli obiettivi assegnati all’Agenzia quali:
– Una continua e più evoluta interazione con il contribuente per ridurre il tax gap
– Controlli mirati al contrasto dei comportamenti di maggiore pericolosità fiscale
– Il miglioramento del livello di trasparenza la diminuzione del livello di conflittualità con il contribuente e impresa
– Il maggior utilizzo di metodi di concordato e conciliazione
– L’affermazione del presidio della centralità del rapporto con il contribuente
– L’obiettivo della semplificazione degli adempimenti fiscali.
Qualche passo avanti si può intravedere ma restano numerosi nodi da superare per avere un fisco equo ed equilibrato, capace di essere adeguato agli obiettivi economici posti e che sia un motore dello sviluppo e della ripresa economica.
Uno degli ostacoli di maggiore spessore sarà anche quello di raggiungere obiettivi prefissati come 15 miliardi in un periodo di grave crisi economica. L’attenzione dovrà essere massima per non ottenere un risultato inverso a quello sperato in cui il contribuente, sia cittadino o imprenditore, potrebbe percepire tale stretta come un atto di inasprimento della politica fiscale del governo.
Infatti Amministrazione innovativa vuole significare un’amministrazione capace intendere di organizzarsi per raccogliere tutte le informazioni necessarie per informare il cittadino e l’imprenditore , fornendogli tutti gli strumenti per il confronto interattivo e la semplificazione degli adempimenti e, nell’ambito della gestione ordinaria, verificare che l’esatto dovuto sia stato versato.
Il nuovo modello che oltre ad essere innovativo, è funzionale alla prevenzione dell’evasione tributaria, rendendo più efficaci, veloci e meno onerose anche le attività di accertamento grazie al fatto che i dati necessari sono già stati preventivamente organizzati.
Giancarlo Zeccherini
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