Controllare i contributi compensativi dei cosiddetti “Imbullonati”
Con il comunicato del 5 agosto 2016, il Ministro degli Interni ha reso noto i valori in acconto degli importi ripartiti tra i Comuni, per la minore entrata IMU/TASI, in conseguenza dell’agevolazione determinatasi con la modifica normativa prevista dall’articolo 1, comma 21, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016).
La norma in oggetto ha stabilito che a decorrere dal 1 ° gennaio 2016, la determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e particolare censibili nelle categorie catastali dei gruppi D ed E, è effettuata, tramite stima diretta, considerando il valore del suolo, delle costruzioni, nonché degli elementi ad essi strutturalmente connessi, con esclusione dei valori dei macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo (c.d. imbullonati). In conseguenza di questo nuovo criterio la rendita catastale subisce una riduzione più o meno accentuata in relazione alla tipologia dell’immobile.
Sono generalmente interessate – da questa agevolazione – le tipologie di fabbricato, tassabili ai fini IMU/TASI, ricomprese nelle categorie D/1, D/7 et D/8. Non dovrebbero essere interessate, ovvero dovrebbero esserlo marginalmente, le tipologie di unità immobiliari delle altre categorie catastali del gruppo D. Eventuali variazioni sulle UIU del gruppo E non hanno invece rilevanza ai fini del pagamento IMU/TASI e del conseguente rimborso da parte dello Stato.
La Regione con maggiori contributi rimborsati per imbullonati è la regione Puglia con oltre 9,7 mln di euro, seguita dalla regione Lombardia con oltre 6,6 mln di euro, la regione Lazio con oltre 5,2 mln di euro, la Sicilia con oltre 4,7 mln di euro, ultima la regione Valle D’Aosta con quasi 11 mila euro.
Il Comune con maggiore rimborso è risultato il Comune di Civitavecchia con poco più di 2,0 mln di euro, seguito dal Comune di Brindisi con 1,7 mln di euro, il Comune di Montalto di Castro con 1,2 mln di euro; fino ad arrivare agli ultimi Comuni come Tiggiano, Salsomaggiore, Trofarello, Ascea ed Agnosine con cento/centouno euro di rimborso.
L’impatto dell’agevolazione sembra avere portato ad una minore entrata per i Comuni, compensata dallo Stato, di importo inferiore a quello stimato (127,3 mln di euro rispetto alla stima di 155 mln). Allo Stato invece, il privilegio concesso, è costato oltre alla quota rimborsata ai Comuni (acconto + saldo) anche della minore quota IMU che la legge riserva allo Stato e che può stimarsi in un valore di circa 2,5/2,7 volte la quota erogata ai Comuni.
Come ricorda la nota metodologica del MEF, datata 2 agosto 2016, gli importi erogati sono stati determinati sulla base di una prima valutazione effettuata dall’Agenzia delle Entrate sulle minori rendite catastali registrate al Catasto fino alla data del 16 giugno 2016. Entro la fine del mese di settembre l’Agenzia dovrà fornire i dati definitivi ed il Ministero potrà così calcolare la reale portata della minore entrata IMU/TASI conseguente all’agevolazione introdotta dalla Legge di Stabilità 2016.
Nel frattempo i Comuni dovrebbero adottare le azioni necessarie a controllare il reale minore abbassamento delle rendite catastali al fine di verificare gli importi stimati dallo Stato.
Già in un recente passato alcuni Comuni si sono trovati a dovere fare i conti con stime errate per immobili del gruppo D e/o per redditi dei terreni agricoli con la conseguenza di trovarsi una riduzione non prevista sui trasferimenti erariali ed un problema inatteso sui bilanci comunali.
FABIO LISI
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