Riforma Madia: trasparenza d.lgs 97/2016 sei mesi di tempo per la sua attuazione
Con l’entrata in vigore delle nuove regole contenute nel D.lgs. 97/2016 cambieranno radicalmente i rapporti tra cittadini e le imprese da un lato e le pubbliche amministrazioni dall’altro, in particolare sul diritto di accesso.
Il segno distintivo del decreto è il rafforzamento delle forme di tutela offerte ai cittadini e alle imprese, e l’aumento della trasparenza dell’attività delle amministrazioni pubbliche. Il primo elemento di novità consiste nel fatto che l’accesso venga garantito senza la necessità di motivare adeguatamente la richiesta. Gli uffici devono informare della richiesta i soggetti controinteressati, ossia coloro che sono coperti dalla tutela della privacy, contemperando queste opposte esigenze per quanto possibile oppure operando una scelta.
Il diritto di accesso potrà essere esercitato per svolgere forme di controllo che invece a oggi erano consentite solo ai consiglieri comunali. Inoltre, le amministrazioni possono chiedere solo il rimborso delle spese vive per la riproduzione dei documenti, il che sembra escludere la possibilità di calcolare anche i costi del lavoro dipendente.
Le modalità di accesso sono semplificate, così come le forme di tutela offerte al cittadino, a partire dalla segnalazione al responsabile anticorruzione. La conseguenza sarà che le singole amministrazioni, comprese quelle dei Comuni più piccoli, devono darsi delle strutture e formare il personale, che deve essere in possesso di un’adeguata preparazione di base. E’ inevitabile che si dovranno realizzare adeguati investimenti per potenziare gli strumenti informatici in maniera tale da semplificare gli iter procedurali, per tale fine risulta ottimale l’utilizzo de “Il Portale per il Cittadino”.
I Comuni più piccoli attueranno iniziative di gestione associata per cercare di ridurre i costi e l’impatto organizzativo. Gli Enti Locali devono rivedere in misura radicale le disposizioni regolamentari oggi in vigore in materia di accesso in applicazione dei principi dettati dalla legge 241/1990. Per l’attuazione delle nuove regole vengono dati 6 mesi di tempo, con un termine che quindi in pratica scade entro la fine del 2016.
Il tempo è ridotto, per cui le amministrazioni devono cominciare subito ad assumere le necessarie iniziative organizzative. Non si può mancare di sottolineare che viene previsto invece 1 anno di tempo per gli adeguamenti delle banche dati nazionali.
Giancarlo Zeccherini
![]() |