Consiglio di Stato: l’importanza dell’uso dei mezzi di comunicazione elettronici negli appalti pubblici.
Il Consiglio di Stato con sentenza n. 4050/2016 pubblicata il 03 Ottobre 2016 evidenza l’importanza delle operazioni che devono essere sviluppate dagli operatori economici nelle procedure sui mercati elettronici.
La sentenza evidenzia che ciò che caratterizza le gare telematiche rispetto ad una tradizionale gara d’appalto è l’utilizzo di una piattaforma on-line di e-procurement e di strumenti di comunicazione digitali (firma digitale e PEC) che rendono di fatto l’iter più efficiente, veloce e sicuro rispetto a quello tradizionale, basato sull’invio cartaceo della documentazione e delle offerte.
Le fasi di gara seguono una successione temporale che offre garanzia di corretta partecipazione, inviolabilità e segretezza delle offerte: la firma digitale garantisce infatti la certezza del firmatario dell’offerta e la marcatura temporale ne garantisce la data certa di firma e l’univocità della stessa.
L’importanza dell’utilizzo delle procedure telematiche è sancito non solo dall’obbligo di utilizzo per l’acquisizione di beni e servizi di valore inferiore alla soglia comunitaria stabilito dall’art.1 comma 450 della legge 296/2006 ma anche dal rafforzamento determinato dal comma 2 dell’ art.37 del nuovo codice dei contratti e da l’art. 40 comma 2 obbliga dal 2018 che le comunicazioni e gli scambi di informazioni delle procedure del nuovo codice siano svolte dalle stazioni appaltanti siano eseguite utilizzando mezzi di comunicazione elettronici.
Qualora l’amministrazione pubblica si ritrovasse nella condizione di non potere utilizzare il mercato elettronico mediante piattaforma telematica, dovrebbe rivolgersi a una Centrale di Committenza, obbligo per i Comuni non capoluogo. Tutto questo comporta che le Centrali di Committenza dovranno dotarsi di strumenti elettronici per l’espletamento della procedura per le gare di fornitura di lavori, beni e servizi.
Giancarlo Zeccherini
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